Dembélé sul tetto del mondo
La 69ª edizione del Pallone d’Oro ha un nuovo protagonista: Ousmane Dembélé. L’attaccante del Paris Saint-Germain, 28 anni, è stato incoronato miglior giocatore del mondo al Theatre du Chatelet di Parigi, davanti a una platea di campioni e leggende del calcio. Dopo la proclamazione non ha trattenuto le lacrime.
Alle sue spalle, in seconda posizione, il talento prodigio del Barcellona e della Spagna, Lamine Yamal, appena 18 anni. Sul gradino più basso del podio Mohamed Salah, ex Fiorentina e Roma oggi stella del Liverpool.
Per la Francia si tratta di un trionfo storico: Dembélé diventa il sesto calciatore francese a conquistare il Pallone d’Oro, dopo Kopa, Platini (tre volte), Papin, Zidane e Benzema. Con questo successo, i Bleus diventano la nazione con più giocatori diversi premiati, superando Italia e Germania.
Gli italiani in classifica
Il calcio italiano non esce a mani vuote dalla serata di gala. Gigio Donnarumma, oggi portiere del Manchester City dopo l’esperienza al PSG, ha chiuso nono nella classifica generale, risultando il miglior azzurro.
Fuori dalla top ten, al 12° posto, l’ex Napoli Khvicha Kvaratskhelia, oggi anche lui al PSG. Seguono altri protagonisti della Serie A: Scott McTominay del Napoli (18°), Lautaro Martínez dell’Inter (20°) e il nerazzurro Denzel Dumfries (25°), preceduto dall’ex azzurro Fabian Ruiz.
Vinicius Junior, stella del Real Madrid, si è fermato soltanto al 16° posto, a conferma di una stagione sotto le aspettative.
What a crowd for Ousmane! 👀#ballondor pic.twitter.com/80HCkqwFeK
— Ballon d'Or (@ballondor) September 22, 2025
Donnarumma, ancora il miglior portiere
Grande festa per Gianluigi Donnarumma, che a Parigi ha ricevuto per la seconda volta in carriera il premio Yashin, dedicato al miglior portiere al mondo.
Il portiere campano aveva già conquistato il trofeo nel 2021 e ora torna sul trono, succedendo ad Emiliano Martínez (Aston Villa). A consegnargli il premio è stato Gigi Buffon, icona del ruolo e simbolo della scuola italiana.
«Grazie a tutti, sono onorato di ricevere questo premio», ha dichiarato Donnarumma. «La scorsa stagione abbiamo fatto cose straordinarie. Ringrazio i miei compagni, quelli del PSG e quelli attuali del City. Senza di loro non sarei qui».
Bonmatí, terzo Pallone d’Oro consecutivo
Sul fronte femminile, la regina resta sempre lei: Aitana Bonmatí. La fuoriclasse del Barcellona, classe 1998, ha vinto per la terza volta consecutiva il Pallone d’Oro, dopo i trionfi del 2023 e 2024.
La spagnola ha guidato i blaugrana alla conquista della Liga e ha sfiorato l’Europeo con la nazionale, sconfitta in finale dall’Inghilterra. Dietro di lei, sul podio, due stelle dell’Arsenal: Mariona Caldentey (seconda) e Alessia Russo (terza).
Gli altri premi
La cerimonia ha visto l’assegnazione di numerosi altri riconoscimenti:
- Trofeo Kopa maschile: vinto da Lamine Yamal, miglior giovane al mondo.
- Trofeo Kopa femminile: alla spagnola Vicky Lopez del Barcellona.
- Premio Gerd Müller: all’attaccante dell’Arsenal e della Svezia Viktor Gyökeres, miglior marcatore tra club e nazionale.
- Squadra dell’anno: il Paris Saint-Germain, fresco vincitore di Ligue 1, Coppa di Francia e soprattutto Champions League.
- Trofeo Cruyff maschile: a Luis Enrique, tecnico del PSG, premiato da Fabio Capello. Ha battuto la concorrenza di Conte, Maresca, Flick e Slot.
- Trofeo Cruyff femminile: a Sarina Wiegman, ct dell’Inghilterra, trionfatrice all’Europeo.
Una serata storica
La 69ª edizione del Pallone d’Oro si è chiusa con l’immagine di Dembélé che alza il trofeo più ambito a livello individuale. Un simbolo non solo della sua rinascita sportiva, ma anche della forza della scuola francese, sempre più protagonista del calcio mondiale.