A sinistra Loredana Cannata durante la protestaA sinistra Loredana Cannata durante la protesta

La protesta in piazza San Pietro: cosa è accaduto davvero

L’udienza generale in piazza San Pietro è stata improvvisamente interrotta da un gesto inatteso. Loredana Cannata, attrice e attivista nota anche per la sua partecipazione a L’Isola dei Famosi 2025, ha scavalcato le transenne che separano i fedeli dall’area riservata, sollevando un cartello indirizzato direttamente al Pontefice: “Papa Leone: aiutate a porre fine alla corrida”. Un’azione rapida, pensata per attirare lo sguardo del Papa e porre al centro una battaglia che Cannata porta avanti da anni insieme alle organizzazioni animaliste.

L’intervento della Guardia Svizzera e l’identificazione

La protesta si è consumata in pochi istanti. La Guardia Svizzera, posizionata nelle vicinanze del settore in cui si trovava l’attrice, è intervenuta immediatamente, bloccandole le braccia e sottraendole il cartello. Da lì è stata condotta all’interno della Città del Vaticano, in uffici che Loredana Cannata stessa definisce “presumibilmente quelli delle forze dell’ordine”. Identificazione, perquisizione, domande. Nessuna accusa formale, ma un provvedimento molto più duro di quanto lei stessa si aspettasse: un ban a vita dal territorio vaticano.

A raccontare tutto è la stessa Cannata, che dopo il rilascio ha parlato a Fanpage.it spiegando i motivi del gesto e la dinamica dell’intervento. “Non volevo creare disordine. La mia era una preghiera rivolta al Papa. Volevo chiedergli aiuto affinché la Chiesa prenda una posizione chiara contro la corrida”, afferma l’attrice, ribadendo come la sua intenzione fosse unicamente quella di accendere un faro su quella che definisce “una tradizione crudele, ancora oggi legalizzata ma non lecita”.

Il racconto di Loredana Cannata dopo il rilascio

Cannata sottolinea che l’atteggiamento delle guardie non è stato violento: “Sono stati corretti e gentili”. Il problema, spiega, non è stato il manifestare, ma aver scavalcato le transenne, considerato un gesto illegale e abbastanza grave da giustificare l’allontanamento permanente dal Vaticano. In mano ha anche il foglio che attesta formalmente il provvedimento, un documento che chiude simbolicamente un varco e contemporaneamente apre un caso che nelle ultime ore sta generando dibattito.

La protesta non è stata improvvisata né solitaria. Cannata agiva insieme a PETA UK, una delle organizzazioni animaliste più attive sul tema. Da tempo il gruppo porta avanti iniziative per sensibilizzare la Chiesa sulla corrida, chiedendo un intervento netto e pubblico che possa contribuire a mettere fine a questa pratica ancora diffusa in Spagna e in alcuni Paesi sudamericani. “Non so se il Papa abbia visto quello che stava accadendo”, racconta l’attrice, “in quel momento avevo quattro uomini addosso che mi tenevano per i polsi”.

‘Bisogna superare un confine per spostare un altro’

Dopo il rilascio, le è stato spiegato che un’eventuale futura richiesta d’ingresso potrà essere valutata, ma che al momento il divieto resta. Cannata e PETA hanno già inviato una lettera indirizzata al Pontefice per chiarire le motivazioni del gesto e chiedere non solo la revoca del veto, ma soprattutto una presa di posizione ufficiale della Chiesa contro la corrida, una pratica che continua a muovere polemiche, proteste e divisioni.

Il suo racconto non è solo la cronaca di una mattina movimentata in piazza San Pietro, ma anche il ritratto di un attivismo che sceglie di oltrepassare un limite per rendere visibile un tema rimasto troppo spesso in ombra. “A volte”, conclude Cannata, “bisogna superare un confine per spostare un altro. La corrida è ancora legale, ma non è lecita”.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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