Il 6 giugno l’ultima puntata de La Pennicanza
Fiorello saluta, ma senza davvero dire addio. Con la consueta ironia che da decenni lo rende uno degli showman più imprevedibili e amati d’Italia, Rosario Fiorello ha annunciato la chiusura de La Pennicanza, il suo programma del pomeriggio su Rai Radio 2 condotto con Fabrizio Biggio. Una chiusura rapida quanto inaspettata, che avverrà il 6 giugno, a pochissime settimane dal suo debutto. Ma, come ha subito chiarito il conduttore siciliano ai microfoni, il sipario potrebbe riaprirsi molto presto: “Questo potrebbe essere stato solo un antipasto. È possibile che il programma ricominci a ottobre, con una serie lunga, in maniera stabile”.
L’antipasto e il ritorno ad ottobre
Un addio che sa già di arrivederci, pronunciato con quella leggerezza surreale che è il marchio di fabbrica di Fiorello. La settimana finale del programma si è aperta all’insegna della comicità grottesca, con un’esilarante descrizione della Capitale semi-deserta: “Stamattina a Roma c’era solo il Papa che girava!”. Un’immagine al limite del cartone animato che, nel contesto creativo dello show, diventa puro intrattenimento. Altrettanto esilarante la cronaca immaginaria della parata del 2 giugno: “Prima i fanti, poi le motorette, i cingolati… e infine lui, sulla papamobile!”. Una satira che prende la realtà e la riformula in una risata collettiva, un esercizio di leggerezza in un’epoca che ne ha sempre più bisogno.
Ma Fiorello non dimentica il calcio. Interista dichiarato, non si è sottratto al dolore condiviso per la finale di Champions persa dall’Inter contro il PSG. In pieno stile teatrale, la gag ha preso vita con un’esclamazione: “Non ditemi niente, l’ho registrata!”. Il colpo di scena arriva con un ascoltatore che – ingenuamente o provocatoriamente – svela il risultato: “Cinque a zero…”. Fiorello, colpito in diretta, finge un collasso, parte la musica triste in sottofondo, e lo sketch si trasforma in una pièce tragicomica.
L’ironia di Fiorello
Nel corso della puntata, arriva anche la dichiarazione che lascia una porta aperta al futuro: “I vertici Rai dicono che siamo troppo forti, facciamo sfigurare il resto della radio e quindi dobbiamo fermarci”. Il paradosso, naturalmente, è servito con la solita intelligenza dissacrante. Ma tra le righe, si intravede la verità: La Pennicanza potrebbe tornare, ma solo se – come sempre – Fiorello troverà un equilibrio tra voglia di divertimento e libertà creativa. Per ora, l’appuntamento è rinviato. Ma lo spettacolo, per Fiorello, non finisce mai davvero.