Un nuovo capitolo della saga dei malumori tra la Garbatella e I Cesaroni. Dopo le accese polemiche per i parcheggi sottratti a marzo per consentire le riprese, il celebre quartiere romano torna a protestare. Stavolta nel mirino c’è la produzione della settima stagione della storica fiction televisiva, che ha “occupato” la scuola dell’infanzia Coccinella – destinata fino a pochi giorni fa a ospitare un centro estivo frequentato da decine di bambini dai 3 agli 11 anni.
A far infuriare i genitori non è solo la chiusura della scuola, ma il fatto che la comunicazione ufficiale dello spostamento sia arrivata solo il 1° luglio, a ridosso dell’inizio delle riprese fissate per l’11 luglio.
Genitori infuriati per il preavviso minimo
Il centro estivo della scuola Coccinella era uno dei 22 autorizzati dal Municipio VIII e scelto da molte famiglie per garantire continuità ai propri figli. Improvvisamente, però, tutto cambia: l’edificio di piazza Damiano Sauli 1 sarà trasformato nel liceo Ugo Foscolo, location storica della fiction, e non sarà più accessibile fino al 29 luglio.
Il risultato? Un cambio di sede forzato, con trasferimento alla scuola materna Girasole Colorato in via Valignano 54, più lontana e logisticamente scomoda per molte famiglie. “Siamo stati avvisati all’ultimo minuto – accusa una mamma –. I bambini sono già affezionati all’ambiente e al personale della Coccinella. Questo spostamento è inaccettabile”.
Sicurezza e continuità didattica a rischio
A rendere ancora più delicata la questione è la motivazione ufficiale: gru, luci, bracci meccanici e furgoni per le riprese rendono incompatibile la coesistenza del centro estivo con le attività del set. La stessa associazione Sportlab, incaricata della gestione, ha confermato che gli “allestimenti pericolosi” hanno reso inevitabile lo spostamento.
“Perché non fare le riprese in agosto, quando i centri estivi sono chiusi?” si chiede Simonetta Novi, consigliera del Municipio VIII, che ha avviato un accesso agli atti per capire chi ha autorizzato il set e quando.
Una vicenda che si ripete
Non è la prima volta che le riprese de I Cesaroni causano tensioni nel quartiere. Solo a marzo erano state bloccate per le proteste dei residenti contro la sottrazione dei parcheggi. “Allora si riuscì a fermare tutto – ricorda Novi –. Ora ci auguriamo un ripensamento, perché i disagi stavolta colpiscono direttamente i bambini, e questo è ancora più grave”.
La vicenda solleva interrogativi sulla gestione degli spazi pubblici e scolastici in relazione a produzioni televisive private. E, soprattutto, mette a nudo una pianificazione carente che ha costretto decine di famiglie a rivedere in corsa le proprie scelte educative estive, senza alcun margine di preavviso.