Rocco Siffredi e MalenaRocco Siffredi e Malena

L’ex attrice per adulti ha smentito di aver difeso Siffredi

Continua a far discutere l’inchiesta de Le Iene su Rocco Siffredi, dopo le testimonianze di alcune attrici che hanno denunciato comportamenti coercitivi subiti durante i casting. A intervenire è stata Malena, volto noto del cinema per adulti, durante la puntata andata in onda martedì 6 maggio.

‘Sono stanca di di quest’ambiente basato sull’ignoranza’

L’attrice pugliese, che ha lavorato diversi anni nel settore, ha affermato con decisione di non avere mai subito abusi fisici, ma ha denunciato l’assenza di tutele nel mondo in cui ha lavorato. “Non ci sono protezioni, se dici che non vuoi più fare certe cose vieni attaccata. Io sono stanca di questo ambiente, basato sull’ignoranza” – ha dichiarato.

Malena ha smentito chi sosteneva avesse difeso Rocco Siffredi ed ha parlato anche della sua scelta di vita. “Non ho mai detto che sto male. Non ho bisogno di psichiatri. Non sono malata, ho solo deciso di cambiare vita. Perché non posso pentirmi? La mia immagine viene danneggiata per questa scelta. Quelle immagini mostrate a Le Iene non rappresentano i set che ho conosciuto. Quelle ragazze non erano attrici esperte, erano donne che non hanno avuto la possibilità di fermarsi.”

‘Se Rocco vuole essere un leader deve assumersi anche delle responsabilità’

Secondo Malena, durante i veri set esistono regole, operatori e figure tecniche che permettono di interrompere tutto in caso di problemi. Nei video mandati in onda, invece, si vedrebbero solo due persone e una telecamera. “Se non c’è un patto condiviso, si parla di violenza. Quelle scene sembrano personali, non professionali. Non si può imporre la propria volontà a chi dice no. E se una non riesce a dirlo, non è colpa sua.”

Ha inoltre criticato le parole di altri personaggi del settore che hanno liquidato con sufficienza la questione: “La Nappi parla da privilegiata. Quello che ho visto non ha niente a che fare con un set vero. Se Rocco voleva essere un leader, ora deve assumersi anche le responsabilità.”

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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