A sinistra Mauro Di Francesco e Jerry Calà negli anni 80A sinistra Mauro Di Francesco e Jerry Calà negli anni 80

Il cinema italiano piange Mauro Di Francesco, aveva 74 anni

Un dolore autentico, una ferita improvvisa. Tutto il mondo dello spettacolo italiano è in lutto per la morte di Mauro Di Francesco, attore e cabarettista simbolo della commedia italiana degli anni ’80. Aveva 74 anni. A ricordarlo con voce rotta è l’amico di sempre Jerry Calà, che all’ANSA ha affidato un ricordo pieno di emozione:

«Sono ancora qua che non ci credo, sono costernato anche perché non sapevo della sua malattia né che fosse ricoverato in ospedale. Questa notizia mi è giunta con un colpo al cuore, veramente».

«Eravamo cresciuti insieme» – l’amicizia nata al Derby

Quella fra Jerry Calà e Mauro Di Francesco non era una semplice collaborazione artistica: era un pezzo di vita condiviso.

«Siamo cresciuti insieme a Milano – racconta Calà – dal cabaret al Derby Club e poi i primi film insieme, anche Sapore di Sale. E anche l’ultimo film, Odissea nell’ospizio del 2019».

Negli ultimi anni Di Francesco si era allontanato dai riflettori, scegliendo una vita più riservata in campagna, in Toscana, accanto alla moglie:

«Si era ritirato a vita privata, dipingeva e anche molto bene. Non aveva più tanta voglia di recitare. L’ho convinto io a tornare per Odissea nell’ospizio. È stato un mese indimenticabile, con Umberto Smaila, Franco Oppini, Nini Salerno, Andrea Roncato. Eravamo tornati i Gatti di una volta».

L’abbraccio commosso di Abatantuono: «Mio bel Maurino»

Anche Diego Abatantuono, compagno d’avventure fin dagli esordi milanesi, ha voluto salutarlo sui social con poche parole semplici, ma strazianti:

«Mio bel Maurino, per ridere insieme avresti fatto qualsiasi cosa».

Il dolore è unanime, tocca amici, colleghi, pubblico. Calà confessa:

«È sotto choc anche tutta la mia famiglia, mio figlio, mia moglie. Siamo addolorati. Era uno dei miei più cari amici».

Chi era Mauro Di Francesco: dagli esordi con il Mago Zurlì al mito anni ’80

Attore eclettico, timido fuori scena ma geniale davanti alla macchina da presa, Mauro Di Francesco era nato a Milano il 17 maggio 1951. Il mondo dello spettacolo lo respirava in casa: madre sarta teatrale, padre direttore di palcoscenico amico di Tognazzi e Vianello.

La sua carriera era iniziata prestissimo:

  • A 5 anni apparve con il Mago Zurlì in TV
  • A 17 anni debutta nello sceneggiato Rai La Freccia Nera
  • Negli anni ’70 approda al cabaret con il Gruppo Repellente accanto a Enzo Jannacci, Beppe Viola, Massimo Boldi, Abatantuono, Giorgio Faletti
  • Negli anni ’80 la consacrazione con i film cult della commedia italiana

Film principali

  • I fichissimi (1981)
  • Sapore di Mare 2 (1983)
  • Chewingum (1984)
  • Abbronzatissimi (1991)
  • Attila flagello di Dio (1982) con Abatantuono
  • Odissea nell’ospizio (2019) con Calà

Iconico il suo personaggio del ragazzo “per bene ma sfortunato” nella vita e con le donne: un volto diventato amico del pubblico italiano.

La battaglia per la vita e l’appello contro l’alcol

La vita lo aveva messo alla prova: anni fa fu costretto a ritirarsi dalle scene per un trapianto di fegato dopo una lunga lotta contro l’alcolismo. In un’intervista aveva confessato con coraggio:

«Ho iniziato a bere a 10 anni e ho smesso a 55. L’alcol è peggio della droga. Sono un miracolo dopo il trapianto. Voglio essere testimonial dei donatori di organi».

La sua rinascita fu lenta ma dignitosa. Aveva ritrovato equilibrio accanto alla moglie Antonella Palma Di Fratianni, sposata nel 1997. Ha avuto un figlio, Daniele, nato dall’attrice francese Pascale Reynaud.

L’omaggio degli amici: «Un attore vero»

Jerry Calà lo ricorda così:

«Maurino era un grandissimo attore, una bravura eccezionale. Era nato per recitare. Era straordinario anche sul palco, col cabaret. Sono in un vortice di pensieri, davvero un colpo al cuore».

Un artista unico, sensibile, ironico. Un uomo buono. Se n’è andato in silenzio, com’era nel suo stile. Ma resterà nei nostri ricordi ogni volta che torneremo a ridere con la sua faccia indimenticabile sullo schermo.

Di Rosalyn Bianca

(Annarita Raiola): la passione per la televisione,la musica e il gossip sono state fonte di ispirazione per il suo percorso giornalistico. Un viaggio quotidiano che va dall’approfondita analisi dei programmi tv alle vicende dei personaggi che infiammano il web fino alle nuove tendenze musicali. In passato è stata voce di una radio locale a Serino, in provincia di Avellino.

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