La confessione nell’autobiografia
La notizia ha colto di sorpresa il mondo dello sport e in particolare quello del tennis. Bjorn Borg, 69 anni, leggenda svedese e icona degli anni Settanta e Ottanta, ha rivelato di essere affetto da un tumore alla prostata. La confessione emerge dalle anticipazioni della sua autobiografia “Heartbeat” (“Battito cardiaco”), in uscita ufficiale il 18 settembre, dove il campione descrive questa battaglia come “la più importante, e non ancora conclusa, della mia vita”.
Il quotidiano svedese Expressen ha riportato in anteprima la notizia, basandosi sulla scheda di presentazione del libro su Amazon, alimentando immediatamente preoccupazione e dibattito tra tifosi e addetti ai lavori.
Una carriera leggendaria: tra Roland Garros e Wimbledon
Borg è stato uno degli atleti più dominanti e ammirati nella storia del tennis. Il suo palmarès vanta 11 titoli del Grande Slam, con sei vittorie al Roland Garros e cinque a Wimbledon, conquistate consecutivamente tra il 1976 e il 1980. La sua straordinaria freddezza in campo, che gli valse il soprannome di “Ice Borg”, lo rese una figura carismatica e quasi inavvicinabile agli occhi del pubblico.
La sua rivalità con l’americano John McEnroe ha segnato un’epoca ed è entrata nella storia dello sport. La finale di Wimbledon del 1980 tra i due rimane una delle partite più memorabili di sempre, tanto da ispirare anni dopo il film “Borg McEnroe”.
Un ritiro improvviso e un ritorno effimero
Nonostante il dominio, Borg sorprese il mondo del tennis con il suo ritiro prematuro. Nel gennaio 1983, a soli 26 anni, annunciò l’addio alle competizioni dopo la dolorosa sconfitta subita da McEnroe nella finale degli US Open del 1981. Una decisione che lasciò sbigottiti fan e colleghi.
Nel 1991 tentò un breve ritorno, ma senza successo: decise di scendere in campo con la sua vecchia racchetta di legno, scelta anacronistica che rese il tentativo più simbolico che competitivo.
Vita privata tra Italia e cronache rosa
Oltre al tennis, Borg fece parlare di sé anche per la sua vita privata. Negli anni Ottanta e Novanta fu spesso protagonista delle cronache mondane italiane, soprattutto per il matrimonio con la cantante Loredana Bertè, celebrato nel 1989 e terminato nel 1992. Una relazione intensa, tormentata e sotto i riflettori, che contribuì ad alimentare l’aura di personaggio “maledetto” attorno al campione.
La nuova sfida: il tumore
Secondo le indiscrezioni di Expressen, Borg starebbe affrontando un tumore alla prostata. Non è ancora chiaro a che stadio si trovi la malattia né se l’ex tennista abbia già intrapreso terapie. Borg stesso, insieme alla famiglia, ha mantenuto il massimo riserbo, preferendo non rilasciare commenti fino all’uscita del libro.
Ciò che appare evidente è che il campione voglia condividere con i lettori e i suoi tifosi una sfida ben diversa dalle battaglie sul campo da tennis: quella contro la malattia, che definisce “non ancora conclusa”.
Il silenzio della famiglia e l’attesa per il libro
Al momento, né Borg né i familiari hanno confermato o smentito i dettagli. Il silenzio non ha fatto altro che aumentare la curiosità e l’ansia attorno alle condizioni dell’ex campione. Il 18 settembre, con la pubblicazione di “Heartbeat”, sarà lo stesso Borg a raccontare al mondo la sua verità.
Un’icona che resiste al tempo
Qualunque sia l’esito di questa nuova battaglia, Bjorn Borg resta una delle figure più amate e rispettate della storia dello sport. La sua disciplina, la sua compostezza e la sua capacità di incarnare un ideale di perfezione tennistica lo hanno reso eterno. Oggi, però, la leggenda dell’“Ice Man” si intreccia con la fragilità dell’uomo, chiamato ad affrontare il match più difficile della sua vita.