Dopo giorni di indiscrezioni, ora è ufficiale: Gennaro “Rino” Gattuso sarà il nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio. L’annuncio della FIGC è arrivato nel pomeriggio di domenica 15 giugno, mettendo fine a un lungo toto-nomi che aveva visto circolare varie candidature per il dopo-Spalletti. Gattuso, 46 anni, firmerà un contratto di un anno con possibilità di prolungamento dopo i Mondiali 2026. Nella scelta ha avuto un ruolo chiave Buffon che spinge anche per il ritorno in azzurro di Barzagli, Bonucci e Zambrotta.
Gravina: ‘Le sue motivazioni fondamentali per la Nazionale’
A spiegare la scelta è stato il presidente della FIGC Gabriele Gravina, che ha sposato in pieno la scelta dell’ex numero uno azzurro per avviare un nuovo progetto tecnico:
“L’azzurro per lui è come una seconda pelle. Le sue motivazioni, la sua professionalità e la sua esperienza saranno fondamentali per affrontare al meglio i prossimi impegni della Nazionale”.
Una decisione che punta sulla grinta e sull’esperienza internazionale di Gattuso, sia come giocatore che come allenatore, in vista delle qualificazioni ai prossimi Mondiali e della Nations League.
Il percorso da allenatore: un’esperienza maturata in Italia e in Europa
Dopo aver chiuso la carriera da calciatore, Gattuso ha iniziato la sua esperienza in panchina accumulando esperienze in Italia e all’estero. In Serie A ha allenato il Milan (portando i rossoneri a un passo dalla Champions nel 2019) e il Napoli, con cui ha vinto una Coppa Italia nel 2020.
Successivamente ha avuto brevi esperienze anche in Spagna, prima con il Valencia e più recentemente al Marsiglia, dove ha chiuso il rapporto a febbraio 2024. Proprio questa ultima parentesi transalpina, nonostante qualche difficoltà di risultati, gli ha permesso di affinare le sue competenze tattiche in un contesto internazionale. Poche settimane fa ha chiuso l’esperienza con l’Hajduk Spalato, club croato con il quale ha perso il titolo all’ultima giornata.
Adesso la chiamata più prestigiosa: guidare la Nazionale italiana in un momento delicato della sua storia con gli azzurri che hanno saltato gli ultimi due mondiali e sono reduci da un disastroso Europeo con Spalletti che ha steccato anche l’esordio alle qualificazioni mondiali con una sonora sconfitta ad opera della Norvegia. L’allenatore calabrese sarà presentato giovedì 19 giugno, alle ore 11, presso l’Hotel Parco dei Principi a Roma. L’esordio ufficiale è fissato per il 5 settembre a Bergamo contro l’Estonia.
Un legame profondo con la maglia azzurra
Gattuso conosce molto bene il peso e l’onore della maglia azzurra. Con la Nazionale ha collezionato 73 presenze, segnando un gol e partecipando a tre Mondiali e due Europei. Il momento più alto resta, ovviamente, il trionfo di Berlino 2006, quando insieme a Cannavaro, Buffon, Pirlo e Totti alzò la coppa sotto la guida di Marcello Lippi.
L’ex centrocampista porta con sé la mentalità da combattente che lo ha sempre contraddistinto e che ora dovrà trasmettere ai suoi giocatori.
Gli obiettivi immediati: Mondiali e Nations League
La priorità sarà centrare la qualificazione per i Mondiali 2026 dopo la clamorosa assenza nelle ultime due edizioni.
“Consapevoli dell’importanza dell’obiettivo che vogliamo raggiungere, lo ringrazio per la disponibilità e la totale dedizione con cui ha accettato questa sfida, condividendo il progetto della FIGC di sviluppo complessivo del nostro calcio, nel quale la maglia azzurra riveste una centralità strategica” – ha dichiarato Gravina.
La nuova Italia targata Gattuso: giovani e mentalità guerriera
L’ex centrocampista calabrese punta a ringiovanire ulteriormente il gruppo azzurro. Tra i giocatori che potrebbe valorizzare sin da subito figurano talenti emergenti come Scalvini, Francesco Pio Esposito, Baldanzi, Camarda e Casadei,
Grande attenzione sarà dedicata anche alla linea difensiva, reparto storico della tradizione azzurra, dove Gattuso intende puntare su elementi affidabili come Bastoni e Buongiorno. Non mancheranno però elementi di esperienza come Donnarumma, Barella e Chiesa, chiamati a fungere da guida nello spogliatoio.
Un progetto di ricostruzione per tornare protagonisti
La scelta di Gattuso rientra nella volontà della FIGC di aprire un ciclo nuovo e ben definito, basato su compattezza, intensità, e soprattutto su una ritrovata identità azzurra.
In un contesto internazionale sempre più competitivo, con nazionali come Francia, Inghilterra e Spagna che investono su progetti strutturati e giovani talenti, l’Italia cerca ora con Gattuso di ritrovare quella solidità mentale e fisica che l’ha resa grande nella sua storia.
I tifosi azzurri si dividono
Come ogni scelta forte, anche la nomina di Gattuso divide il tifo italiano. C’è chi esulta per il ritorno di un uomo di grande carisma, capace di motivare e infondere senso d’appartenenza al gruppo, e chi teme che l’esperienza internazionale non sia ancora sufficiente per affrontare le grandi sfide che attendono l’Italia.
Le prime convocazioni, previste già per settembre 2025, forniranno i primi indizi sulle idee tattiche e sulla filosofia del nuovo corso azzurro.