Mattia Debertolis stroncato da un malore ai World Games in Cina
Il mondo dello sport italiano piange la scomparsa di Mattia Debertolis, atleta della Nazionale di corsa orientamento, morto a soli 29 anni dopo un malore durante la gara inaugurale dei World Games a Chengdu, in Cina. L’annuncio è arrivato nella giornata di oggi dalla Federazione Italiana Sport Orientamento (FISO), che in un comunicato ha espresso il dolore e la vicinanza alla famiglia.
Il malore in gara e la corsa in ospedale
L’8 agosto, durante la prova middle dei World Games, Mattia Debertolis si era improvvisamente accasciato in seguito a un grave malore. Immediato l’intervento dei soccorsi, che lo avevano trasportato d’urgenza in un ospedale di Chengdu. Nelle ore e nei giorni successivi, la famiglia e la Federazione avevano tenuto aggiornati tifosi e amici, parlando di condizioni critiche ma stabili.
L’estrema unzione e l’ultima carezza della famiglia
Nella giornata odierna, prima della sua morte, Mattia aveva ricevuto il sacramento dell’Estrema Unzione. Il rito, officiato dal Vescovo di Chengdu giunto dopo un viaggio di due ore, era stato voluto con forza dalla madre Erica Zagonel e dal fratello Nicolò. Con lui c’erano anche il padre Fabio, la compagna Jessica, i nonni, oltre ai compagni di squadra e ai tecnici federali, tra cui il commissario tecnico Stefano Raus e il presidente della sua società, Gabriele Viale.
Una città mobilitata per salvarlo
La comunità di Chengdu, e non solo, si era stretta attorno all’atleta. All’ospedale era arrivato anche un luminare della medicina da Pechino, mentre il Console italiano in Cina aveva portato di persona il sostegno delle istituzioni. “Abbiamo sempre mantenuto fiducia sia nella scienza che nella fede” aveva scritto la FISO nei giorni scorsi.
Il cordoglio della Federazione e del mondo sportivo
“Mattia ci ha lasciato, assistito fino in fondo dalla madre, dal fratello e dai compagni” si legge nel messaggio del presidente Alfio Giomi e del Consiglio Federale FISO. “Faremo tutti del nostro meglio per onorare il tuo ricordo”. La Federazione ha disposto che, in segno di lutto, gli atleti impegnati ai Mondiali di Mtb-O in Polonia gareggino con la fascia nera al braccio, compatibilmente con i regolamenti di gara.
Silenzio e rispetto fino alla fine
La FISO ha annunciato che, nel rispetto della memoria di Mattia, non saranno diffusi comunicati celebrativi o notizie sui Mondiali di Mtb-O fino a un momento più opportuno. “In questo periodo di dolore – ha ribadito la Federazione – chiediamo a tutti di astenersi da comunicazioni che possano mancare di rispetto al ricordo del nostro caro Mattia”.