Iervolino esulta con Busso e MilanDanielo Iervolino

Il rinvio del play out col Frosinone e il precedente Foggia 2019 come arma chiave

La Salernitana ha ufficialmente presentato ricorso al TAR del Lazio contro la sospensione dei playout con il Frosinone, inizialmente previsti per il 19 e 26 maggio 2025.

Il club granata aveva provato a far valere le sue ragioni davanti al Collegio di garanzia del Coni ed Tribunale Federale Nazionale ma i ricorsi presentati finora sono stati rigettati con il club del presidente Iervolino che, oltre un mese dopo la fine del campionato di serie B, ha affrontato la Sampdoria in un avvelenato play out, concluso con la retrocessione dei campani in serie C dopo la sospensione del match di ritorno (con i tifosi granata inferociti contro Figc, Lega B e la direzione dell’arbitro Doveri).

La decisione della Lega B, comunicata con nota firmata solo dal Presidente Paolo Bedin, aveva rinviato le gare sulla base della conclusione delle indagini della Procura Federale nei confronti del Brescia, con potenziali riflessi sulla classifica finale.

Secondo il club granata, assistito dal pool legale composto dagli avvocati Edoardo Chiacchio, Francesco Fimmanò e Rino Sica, si tratterebbe di un atto illegittimo, adottato in assenza dei presupposti giuridici e in violazione dei principi di legalità, collegialità e affidamento.


‘Atto viziato e senza urgenza reale’

La Salernitana contesta diversi profili del provvedimento del 18 maggio:

  • Mancanza di un deferimento formale: la comunicazione della Procura non ha valore provvedimentale e non può giustificare la sospensione delle gare.
  • Assenza di un organo collegiale: il rinvio è stato deciso unilateralmente dal Presidente Bedin, senza deliberazione dell’Assemblea o del Consiglio Direttivo, come richiesto dallo Statuto LNPB (art. 27.2).
  • Violazione del principio di urgenza: non sussistevano eventi “gravi e indifferibili”, poiché non era intervenuta alcuna sanzione sportiva.
  • Alterazione del format e del calendario: il rinvio improvviso ha causato uno squilibrio competitivo e organizzativo, incidendo sulla parità sportiva.

Il provvedimento ha causato uno stravolgimento del format dei play-out e un pregiudizio evidente alla Salernitana, che ha subito una modifica delle regole del gioco a competizione in corso.


Il precedente che fa giurisprudenza: il caso Foggia 2019

Fondamentale nel ricorso della Salernitana è il precedente del 2019, quando il TAR Lazio (decreto n. 2977/2019) sospese la decisione della Lega B di annullare i playout dopo il deferimento del Palermo. Allora, il Foggia – escluso dalla disputa – ottenne giustizia invocando il diritto alla stabilità del format e il rispetto del contraddittorio.

In quell’occasione il TAR affermò che:

  • La Lega non può modificare format e calendario senza atti federali definitivi;
  • Le decisioni unilaterali, prese a ridosso delle gare, ledono il principio del legittimo affidamento delle società;
  • L’intervento del Presidente, in assenza di poteri espressi, è viziato da incompetenza ed eccesso di potere.

Gli effetti richiesti: Serie B a 21 squadre?

Il ricorso mira all’annullamento del provvedimento del 18 maggio 2025 e alla reintegrazione della Salernitana in Serie B, con un’unica strada possibile visto che il ripristino del playout con il Frosinone non è più praticabile dopo la disputa del play out con la Sampdoria.

  1. Riammissione diretta della Salernitana nel campionato 2025/2026, anche attraverso un allargamento dell’organico a 21 squadre, ipotesi già applicata in passato.

Nel 2019 il TAR bloccò l’annullamento dei playout per il Foggia: oggi le stesse ragioni valgono per la Salernitana.


Considerazioni finali: un’estate di fuoco tra sport e diritto

Con due gradi di giudizio sportivo già sfavorevoli (Collegio di Garanzia del CONI e Tribunale Federale), la Salernitana cerca ora tutela nel giudice amministrativo, confidando in una giurisprudenza favorevole e in un principio di fondo: non si può cambiare in corsa il regolamento del gioco.

Sarà ora il TAR Lazio a valutare se la sospensione del playout sia stata un atto d’urgenza legittimo o un intervento arbitrario e lesivo della parità competitiva.

La decisione potrebbe riscrivere l’organico della Serie B 2025/2026 e aprire un nuovo capitolo nel rapporto – spesso teso – tra giustizia sportiva e diritto amministrativo.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *