Il ragazzo di San Candido supera Auger Aliassime a Parigi e torna sul tetto del mondo e punta alle Finals
Parigi, cemento lucido della “La Défense Arena”, atmosfera densa di tensione e applausi sospesi. Jannik Sinner, 24 anni, entra in campo con lo sguardo di chi sa che non è solo una finale, ma un varco nella storia. Dall’altra parte della rete c’è Felix Auger Aliassime, canadese di talento, numero 9 del ranking, con l’ultimo biglietto per Torino da conquistare.
Ma Parigi voleva un imperatore e lo ha avuto. Sinner chiude 6-4 7-6(4), senza mai tremare, conquistando così il quinto titolo del 2025 e, soprattutto, riprendendosi il numero uno del mondo, strappandolo a Carlos Alcaraz, eliminato al debutto nel torneo. È il 23esimo titolo in carriera per l’altoatesino, la nona coppa dell’anno, l’ennesima tappa di una scalata che sembra inarrestabile.
L’azzurro ha spazzato i brividi iniziali per un piccolo fastidio alla coscia. Come in semifinale ha stretto i denti e non ha avuto nessuna esitazione contro un avversario che durante il torneo ha espresso un gran tennis piazzando il sorpasso su Musetti in attesa dei tornei di Metz e Atene.
‘Vincere a Parigi e tornare numero uno è una cosa enorme‘
«Vincere Parigi e tornare numero uno Atp è una cosa enorme», dice Sinner subito dopo aver stretto la mano all’avversario e ringraziato il pubblico. Le parole arrivano lucide, quasi asciutte, come se lui sapesse che il successo non è un punto d’arrivo ma un nuovo dovere. «È stata una finale intensa, sapevamo entrambi cosa c’era in palio. Sono contentissimo di come è andato questo torneo. Ora testa alle Finals di Torino». Nessuna esultanza teatrale, solo la calma feroce di chi si è abituato all’altitudine del vertice. Alcaraz scivola giù, ma non per caso: Sinner è apparso più solido, più maturo, più uomo.
Auger Aliassime, invece, esce dalla finale con una sconfitta che brucia: niente qualificazione matematica alle Finals, tutto rimandato. Adesso ha 160 punti di vantaggio su Musetti nella Race, e la prossima settimana dovrà giocarsi tutto a Metz. Musetti proverà a rispondere ad Atene. Uno dei due andrà a Torino. Uno solo. Intanto Sinner riposa, da re.
Dopo il trionfo impazzano i meme su Bruno Vespa
Il trionfo a Parigi ha scatenato i fan dell’azzurro con meme a go go contro Bruno Vespa che aveva criticato il 24enne per aver detto no alla convocazione in Coppa Davis con l’Italia impegnata nelle finali a Bologna. Il conduttore di Porta a Porta aveva condiviso un post al vetriolo su X con tanto di gaffe visto che aveva scambiato Alcaraz con Alvarez, attaccante dell’Atletico Madrid. “Notizie di Bruno Vespa?” – ha scritto un utente. L’hashtag dedicato al giornalista è andato immediatamente in topic trend tra commenti ironici e fotomontaggi. A Le Iene Vespa ha riferito di essere tifoso di Sinner ma che il no alla Davis non gli è piaciuto.
Dedicato a tutti i Bruno Vespa d'Italia 😘 https://t.co/4nErHAtwNH
— Cristina Evergreen 🇮🇹🇪🇺🌻 (@CristinaEvergr1) November 2, 2025
NOTIZIE DI BRUNO VESPA?😂😂😂👑👑👑 #Sinner #RolexParisMasters pic.twitter.com/OnqhSXGJiJ
— domenico fors (@Domenico1oo777) November 2, 2025
NUMERO UNOOOOOOO NUMERO UNOOOOOOO
— LuceRosselli 🩵 (@LuceRosselli) November 2, 2025
un pensiero a Bruno vespa i francesi e tutti i detrattori #Sinner pic.twitter.com/XTmso6127h
Chi può fermare Sinner a Torino, Musetti si gioca tutto ad Atene
Il campo ha parlato chiaro: Sinner sta bene, benissimo. Ha tenuto il servizio con autorità, ha imposto ritmi insostenibili, ha gestito ogni fase del match con sangue freddo. Il pubblico parigino lo ha adottato, lo ha applaudito come si fa con chi torna sempre, puntuale, al momento della verità. Premiato da Yannick Noah, ha ringraziato tutti, ma soprattutto il suo team: «Mi spinge sempre al limite, a questo livello migliorare è difficile, ma non smettiamo mai di provarci». È la frase di un atleta, ma anche di un manifesto. Tornerà in Italia con un titolo e una corona, e con la consapevolezza che a Torino non sarà uno dei favoriti. Sarà il favorito.
Le Finals, quest’anno, non promettono glamour ma pressione. Musetti, se dovesse qualificarsi, porterebbe due italiani tra i migliori otto al mondo: un evento epocale. «Speriamo che a Torino ci sia anche Lorenzo. Avere due italiani sarebbe bellissimo», dice Jannik. Lo dice senza retorica, con la normalità di chi sa che il tennis italiano non è più una favola, ma un progetto riuscito. Il carrarino tenterà di riprendersi l’ottava posizione ad Atene.
Fino dove può arrivare Sinner
Trentadue finali giocate in carriera, ventitré trofei portati a casa. Numeri da cannibale, da giocatore che ha trasformato la costanza in arma definitiva. «Non so per quanto resterò numero uno», dice ancora Sinner a Sky Sport, «ma esserci tornato è incredibile. Comunque vada Torino, questa stagione è già bellissima». Parole che rifiutano l’arroganza, ma non nascondono l’ambizione.
Auger Aliassime, dal canto suo, incassa la sconfitta con eleganza. È la sua quinta finale del 2025, ne ha vinte tre, ma qui ha trovato un muro. Ora dovrà difendere quei 160 punti di vantaggio su Musetti, consapevole che la corsia per Torino è stretta e scivolosa. Parigi, per lui, resta occasione sprecata; per Sinner, consacrazione.
Mai come questa volta, il numero uno è la misura di ciò che sei. #sinner #janniksinner #tennis #RolexParisMasters
— Eleonora Aloise (@eleonora_aloise) November 2, 2025
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Pericolo controsorpasso
Torino si prepara. I biglietti sono praticamente esauriti, l’aria sa di evento storico. Sinner arriverà da numero uno del mondo, con la forma migliore della carriera e la pressione di chi rappresenta un paese intero. Sinner proverà nuovamente a trionfare nel torneo dei maestri ed a confermare la sua leadership mondiale.
Tutto dipenderà da Alcaraz che ha pochi punti da difendere e che potrebbe tornare in vetta anche con il trionfo dell’altoatesino al Master. Allo spagnolo potrebbero bastare anche due vittorie nei gironi. A San Candido lo aspettano con le bandiere, in TV lo attendono milioni di persone. Non è più solo un atleta: è una narrazione nazionale, un patrimonio emotivo.
Sinner chiude numero uno nel 2025: le ipotesi
- vince le ATP Finals con una vittoria nel girone e Alcaraz non vince neanche un match
- vince le ATP Finals da imbattuto e Alcaraz non vince tutte le partite del girone o non raggiunge la finale non avendo chiuso il girone da imbattuto
- vince le ATP Finals con due vittorie nel girone e Alcaraz non vince due match

