La nascita del Boomer Milanese
Il Boomer Milanese nasce come un personaggio iperbolico, ironico e spudorato, capace di raccontare storie incredibili e talvolta inventate. Gabriele Celia, 400 mila follower su Instagram e 250 mila su TikTok, spiega:
«Il filtro che rende iperbolico il mio volto è un biglietto da visita che fa capire sin da subito che il Boomer non ci è, ma ci fa».
Il personaggio si ispira alla Milano degli anni di Tangentopoli, una città di furbastri e chiacchieroni, con storie esagerate che vanno dai flirt con star a presunti rapporti con Donald Trump:
«Ci conosciamo da una vita, dai tempi in cui prendevo il Concorde e andavamo a fare serata allo Studio 54».
Tra ironia e realtà: il volto dietro la maschera
Celia sottolinea l’importanza del filtro digitale:
«Magari sì, ma se mi esponessi con il mio vero volto, vestito in doppio petto, a raccontare che sono stato con Moana Pozzi credo che avrei molti più hater».
Il Boomer Milanese è anche un’interista convinto, geloso dei simboli cittadini:
«Per lui lo stadio è un tempio sacro… lui lì ci ha scritto Luci a San Siro a quattro mani con Vecchioni».
Politica, opportunismo e milanesità
Secondo Celia, il personaggio è un opportunista per vocazione:
«A lui della politica non gliene frega niente, se non per interesse personale… È il martire del piacere. Che sia di destra o di sinistra poco conta».
Il Boomer riflette la figura del «bauscia»: spaccone, millantatore, sempre pronto a esagerare la propria vita e i propri successi. Celia precisa:
«Lo vedo come un personaggio che nasce dalla Milano di Tangentopoli, impregnato di quel sistema valoriale».
Amici, creatività e identità digitale
Gli sketch del Boomer includono figure ispirate agli amici d’adolescenza, Giangi e Buslaghi:
«Sono il prototipo di quegli amici cazzoni… le loro storie per quanto ingigantite prendono spunto da racconti veri».
La popolarità porta anche effetti inattesi:
«Ultimamente sto iniziando ad avere quasi una crisi d’identità… qualcuno mi riconosce nonostante il filtro».
Opportunità e riconoscimenti
Oltre alla notorietà, Celia ha ricevuto opportunità concrete, tra sponsorizzazioni e progetti social, fino alla candidatura all’Ambrogino d’Oro:
«Se un anno fa mi avessero detto che avrei potuto concorrere non ci avrei mai creduto… L’unico premio che ho mai vinto sono stati due euro al Gratta e Vinci che ho subito rigiocato e perso».
Il Boomer Milanese rappresenta così una satira sociale, un riflesso della Milano contemporanea, tra ironia, esagerazione e un tocco di nostalgia per un’epoca passata.

