Morte Evelinndel Moori Chamorro, spuntano nuovi elementi
Urla, rumori di mobili trascinati, poi un tonfo sordo nella notte. Evelinndel Moori Chamorro, 30 anni, è precipitata dal sesto piano a Genova. L’autopsia riapre ogni certezza: quelle fratture sono davvero solo conseguenza della caduta?
Cosa è accaduto nell’appartamento di San Martino?
È la notte tra domenica 31 agosto e lunedì 1° settembre. In quell’alloggio popolare, concesso dal Comune per l’emergenza abitativa, non ci sono solo Evelinndel e il suo compagno Marlo Stephano VC. Ci sono anche la cognata, il marito e il loro figlio. Troppi testimoni, troppe versioni. Eppure una vicina è sicura: prima le grida, poi i mobili spostati, infine l’urlo che ha spezzato il silenzio.
L’autopsia svela dettagli inquietanti
All’inizio sembrava un incidente: una gamba rotta, una costola fratturata. Ma il medico legale Davide Bedocchi scopre molto di più. Lesioni multiple, non tutte compatibili con la caduta. Alcune potrebbero essere precedenti, segni di violenze. Saranno le analisi istologiche a dire la verità.
La versione del compagno regge?
Marlo si difende: «È stata lei ad aggredirmi, mi ha minacciato di buttarsi». Ma il suo racconto non basta. La procura lo indaga per omicidio preterintenzionale e passa al setaccio le telecamere della zona.
Una vita di sacrifici e litigi
Secondo la madre della vittima, la figlia manteneva tutti con il suo lavoro da badante. Litigava spesso con il compagno, soprattutto da quando la cognata aveva “occupato” casa. Un equilibrio fragile, esploso in quella notte drammatica.
Femminicidio o incidente domestico?
Le prossime ore chiariranno se Evelinndel sia stata vittima della sua disperazione o della violenza di chi diceva di amarla. Intanto Genova si interroga: quante altre donne moriranno nel silenzio delle mura domestiche?