Simona CinàSimona Cinà

Cosa dice l’autopsia di Simona Cinà?

Simona Cinà è morta per annegamento. Lo conferma l’esito dell’autopsia eseguita al Policlinico di Palermo sul corpo della ventenne pallavolista trovata priva di vita nella piscina di una villa privata a Bagheria, dove venerdì scorso si stava festeggiando una laurea. Ma dietro il dato medico-legale, restano dubbi inquietanti: cosa ha causato l’annegamento? Un malore improvviso? Qualcosa di somministrato? O una dinamica ancora tutta da chiarire?

L’esame autoptico ha escluso malattie pregresse o problemi cardiaci. I medici legali hanno trovato acqua nei polmoni, confermando che Simona è effettivamente affogata, ma gli inquirenti aspettano ora i risultati tossicologici per chiarire se ci siano state sostanze o condizioni particolari che abbiano provocato la perdita di conoscenza o impedito alla giovane – sportiva e in perfetta forma fisica – di mettersi in salvo.

La cugina: ‘Sapeva nuotare bene, difficile credere che sia affogata’

I medici legali Tommaso D’Anna, Simona Pellerito, Emiliano Maresi e Giuseppe Lo Re hanno eseguito l’autopsia, durata circa tre ore. Presenti anche gli avvocati della famiglia e un consulente di parte. A renderlo noto è stata Gabriella, cugina di Simona, che ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti.

“Quello che bisognerà capire è se questo annegamento è stato causato da un malore o da qualcos’altro” – ha dichiarato – “Simona era una sportiva, sapeva nuotare bene. Difficile credere che sia affogata in una piscina profonda appena due metri.”

Le ipotesi al vaglio

Le ipotesi in campo sono diverse. Una delle più accreditate è quella di un malore improvviso che avrebbe causato la caduta in piscina e l’annegamento. Ma non si esclude nemmeno l’intervento di sostanze esterne o dinamiche ancora non chiarite. Proprio per questo sono stati richiesti anche esami tossicologici, i cui esiti si attendono entro la fine di agosto.

L’orario esatto della morte non è ancora stato accertato, e gli inquirenti sperano che i risultati chimico-tossicologici possano offrire qualche elemento in più per comprendere le ultime ore di vita della giovane.

Chi era Simona Cinà

Simona Cinà era una ragazza piena di energia e passione. Pallavolista promettente, molto amata da compagne e allenatori, non aveva mai manifestato problemi di salute. Aveva una personalità solare e determinata, e la sua morte ha sconvolto l’intera comunità sportiva locale.

Durante la festa di laurea, alla quale partecipavano decine di ragazzi, nulla sembrava far presagire la tragedia. Nessuno tra i presenti ha testimoniato di aver visto Simona in difficoltà.

La verità dagli esami tossicologici

I familiari chiedono risposte. Non solo per elaborare il lutto, ma anche per fugare ogni dubbio sulla dinamica dei fatti. Si dovranno dunque attendere 40 giorni per i risultati degli esami tossicologici da cui potrebbero arrivare risposte sulle cause della morte.

“Abbiamo fiducia nella magistratura”, ha aggiunto Gabriella, “e in quello che sta facendo per chiarire ogni aspetto.”

Gli investigatori non lasciano nulla al caso. Stanno ricostruendo il contesto della serata, raccogliendo testimonianze e verificando eventuali video o messaggi che possano contribuire a chiarire i fatti.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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