Al Bano a San PietroburgoAl Bano a San Pietroburgo

Al Bano al Forum di San Pietroburgo: ‘Non è come dicono in Italia

Lo scorso 20 giugno Al Bano Carrisi si è esibito a San Pietroburgo, in occasione del Forum Economico Internazionale, accompagnato da Iva Zanicchi. Il cantante pugliese è da anni molto amato in Russia e la sua presenza in questo contesto non è una novità. Tuttavia, le polemiche non si sono fatte attendere, soprattutto in considerazione del momento storico: la Russia, infatti, è ancora coinvolta nella guerra in Ucraina.

Durante il suo soggiorno, Al Bano è stato intervistato dal Tg 1. Parlando con la giornalista Caterina Doglio, inviata da Mosca, ha dichiarato: “Accendi il televisore in Italia e sembra che qua ci siano bombe ovunque. A te risulta?” ha chiesto ironico. La giornalista ha replicato con fermezza: “No, ma non è qui la guerra”.

Una risposta diventata virale in poche ore, condivisa ampiamente sui social e che ha sollevato un’ondata di indignazione e ironia.


‘Sono un messaggero di pace’: la difesa di Al Bano a La Volta Buona

Solo poche ore prima dell’intervista al Tg1, il cantante era intervenuto in collegamento con il programma “La Volta Buona” condotto da Caterina Balivo. Alla domanda sulle polemiche legate alla sua esibizione in Russia, Al Bano ha risposto: “Quelli che criticano sono persone lontane dalla realtà. Io vado a portare la pace, porto la mia musica. È il mio mestiere, lo farò sempre, anche contro tutto e tutti”.

La sua dichiarazione, tuttavia, è stata giudicata da molti “surreale”, soprattutto considerando il contesto geopolitico. “Se gli altri criticano – ha proseguito – è perché non capiscono niente. Sono fuori zona”.


Pace o propaganda? La polemica divide l’opinione pubblica

Le parole del cantante di Cellino San Marco riaccendono il dibattito sul ruolo pubblico degli artisti in contesti internazionali controversi. Non è la prima volta che Al Bano partecipa a eventi in Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, suscitando critiche bipartisan. Lui continua a sostenere la sua posizione di “ambasciatore di pace”.

Resta il fatto che, in un momento in cui le bombe continuano a cadere su città ucraine, la scelta di esibirsi in uno degli eventi simbolo della nuova diplomazia russa viene letta da molti come una forma implicita di legittimazione. La musica unisce, sì, ma non sempre riesce a ignorare il rumore della guerra.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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