Claudio Sterpin e Liliana ResinovichClaudio Sterpin e Liliana Resinovich

Un nuovo dettaglio potrebbe aggiungere un tassello al mistero della morte di Liliana Resinovich, la 63enne trovata senza vita nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste, il 5 gennaio 2022. A svelarlo è Claudio Sterpin, amico intimo della vittima, durante il recente incidente probatorio tenutosi presso il tribunale di Trieste, nell’ambito del procedimento che vede indagato per omicidio il marito della donna, Sebastiano Visintin.

La testimonianza, resa pubblica dalla trasmissione Quarto Grado andata in onda su Rete 4, ha fatto emergere l’indiscrezione su una possibile terza relazione sentimentale nella vita di Liliana: un “amicizia speciale” con un farmacista, risalente però ad almeno vent’anni prima.


“Una storia vecchia, non importante”, dice Sterpin

«I magistrati volevano sapere se avessi notizia di altre relazioni di Lilly nel periodo in cui stavamo insieme» – ha spiegato l’86enne Claudio Sterpin ai microfoni di Quarto Grado. «So che è trapelata l’indiscrezione su un farmacista, ma quella è una storia del passato. Lei mi raccontava tutto, eravamo molto legati. Di quel farmacista mi parlò dicendo che all’epoca era una cosa seria, ma sono passati almeno vent’anni. Non era minimamente paragonabile a ciò che avevamo io e lei».

Sterpin ha inoltre chiarito che, anche se quell’amicizia con il farmacista fosse stata recente, non avrebbe mai avuto il peso sufficiente per spingere Liliana ad allontanarsi da casa, contrariamente a quanto invece potrebbe essere accaduto con lui.


Il movente economico e il “pericolo” annusato da Liliana

Sterpin è convinto che il movente dell’omicidio, se omicidio è stato, sia di natura economica. Secondo la sua versione, Sebastiano Visintin avrebbe voluto evitare che Liliana lo lasciasse definitivamente per trasferirsi con lui.

A rafforzare questa ipotesi ci sarebbe una lettera scritta da Liliana a Claudio prima della sua scomparsa: “Quando non ci sarò più, cercami”, avrebbe scritto. Per Sterpin, è il segnale che Liliana aveva percepito un pericolo imminente.


Lo scontro tra i due uomini di Liliana

Durante l’incidente probatorio durato oltre cinque ore, si è consumato simbolicamente anche lo scontro tra i due uomini che hanno segnato la vita della 63enne: da una parte il marito e unico indagato, Sebastiano Visintin, dall’altra l’ex maratoneta Sterpin, definito “l’amico speciale”.

«Chiedo solo rispetto per Liliana», ha dichiarato Visintin in aula. Sterpin, invece, ha scelto di non replicare pubblicamente, limitandosi a rispondere puntualmente a tutte le domande poste dal pubblico ministero, dalla difesa e dalla parte civile. La procuratrice capo Patrizia Castaldini ha definito la testimonianza «lineare e coerente».


La domanda sul farmacista e il messaggio a Silvia

Tra le domande poste durante l’interrogatorio, anche una inedita: il nome del farmacista potrebbe entrare ufficialmente nell’indagine? Al momento non ci sono conferme, ma la domanda rivela l’interesse degli inquirenti a verificare ogni possibile pista.

Durante l’udienza, a Sterpin è stato chiesto anche del messaggio inviato alla cugina di Liliana, Silvia, il 29 dicembre 2021, ovvero 15 giorni dopo la scomparsa della donna. In quel messaggio, Silvia sosteneva che Visintin sapesse che Liliana avrebbe trascorso il weekend del 18 dicembre con Claudio, fatto che potrebbe assumere rilevanza cruciale nel contesto dell’indagine.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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