Raoul Bova ha depositato all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi le frasi virali “occhi spaccanti” e “Buongiorno essere speciale, dal sorriso meraviglioso”, pronunciate in audio WhatsApp al centro di un’indagine per tentata estorsione. L’attore punta a tutelare la sua privacy e bloccare l’uso illecito dei contenuti online, affidandosi alla nota avvocata Annamaria Bernardini De Pace. La mossa evidenzia come fenomeni virali sui social possano intrecciarsi con questioni legali e diritti di proprietà intellettuale.
Raoul Bova e il marchio “occhi spaccanti”
Gli ormai noti “occhi spaccanti” di Raoul Bova potrebbero diventare presto un marchio registrato. L’attore romano ha depositato presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) due richieste, riguardanti sia la frase completa inviata alla modella Martina Ceretti, sia la sola espressione “occhi spaccanti”. Secondo quanto riferisce l’Adnkronos, il deposito mira a frenare la diffusione dei messaggi vocali finiti al centro dello scandalo mediatico.
Il contenuto degli audio, diffuso da Fabrizio Corona, ha rapidamente conquistato TikTok e Instagram, diventando un tormentone virale. La registrazione del marchio copre un ampio ventaglio di settori: dai cosmetici all’abbigliamento, dai prodotti alimentari ai servizi di telefonia e consulenza.
Le motivazioni legali della scelta
L’avvocata Michela Carlo dello studio Bernardini De Pace è il legale rappresentante del deposito. In un’intervista all’Adnkronos, Bova spiega: “È semplicemente un modo per far cessare la diffusione dei video”. La pratica è attualmente in fase di esame presso l’Ufficio Brevetti, e, se approvata, le frasi non potranno essere utilizzate senza autorizzazione, pena sanzioni legali.
Nei giorni successivi allo scandalo, Bova aveva valutato azioni legali contro Ryanair e il Napoli Calcio, che avevano ironizzato sui messaggi vocali nei social media. Contestualmente, il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un’istruttoria per verificare eventuali violazioni della privacy e del codice deontologico giornalistico.
Un avvocato di fiducia per questioni delicate
Per seguire la pratica, Raoul Bova si è affidato ad Annamaria Bernardini De Pace, figura legale con cui condivide un lungo rapporto professionale e personale. La stessa avvocata lo assiste in questioni private delicate, come la rottura con la partner Rocío Muñoz Morales e le cause di affidamento dei figli.
Bernardini De Pace ha chiarito che l’iniziativa mira a bloccare la diffusione illecita degli audio e delle frasi virali. Tutto l’incartamento è al vaglio dell’Ufficio Brevetti, e serviranno alcune settimane per ottenere un eventuale via libera.
L’indagine della Procura e il contesto mediatico
Gli audio WhatsApp contenenti “occhi spaccanti” sono al centro di un’indagine della Procura di Roma, che ipotizza il reato di tentata estorsione ai danni di Bova. Tra le frasi depositate anche “Buongiorno essere speciale, dal sorriso meraviglioso”.
Se il marchio sarà approvato, l’uso commerciale o la condivisione dei contenuti senza autorizzazione sarà vietato, con possibili conseguenze legali. La vicenda dimostra quanto la viralità sui social possa avere implicazioni giuridiche e come gli strumenti di tutela della proprietà intellettuale possano essere utilizzati per proteggere la privacy personale.