Una coincidenza da far venire i brividi. La notizia della morte di Papa Francesco, avvenuta lunedì 22 aprile alle 7:35 in Italia (2:35 in Argentina), ha rapidamente fatto il giro del mondo. Ma a colpire l’immaginazione collettiva è stato un particolare emerso poche ore dopo: una straordinaria coincidenza tra l’orario della sua scomparsa e il numero della sua tessera da tifoso del San Lorenzo de Almagro, la squadra argentina di cui è sempre stato un grande tifoso
Bergoglio, nel suo numero di tessera: età e orario della morte
Jorge Mario Bergoglio era iscritto come socio “attivo semplice” del club. La sua tessera riportava il numero 88235. E proprio qui nasce la suggestione: Bergoglio è scomparso a 88 anni, alle 2:35 del mattino in Argentina. Due numeri che, messi uno accanto all’altro, formano esattamente la sua matricola da tifoso.
Il dato, diventato virale in Argentina dopo un tweet del giornalista sportivo Federico Yáñez, è stato confermato anche dall’account ufficiale del San Lorenzo su X (ex Twitter), che ha pubblicato un toccante video in memoria del Sommo Pontefice, celebrando il suo amore per il club e ricordando i suoi contributi economici al progetto del ritorno a Boedo, lo storico quartiere rossoblù.
Ma non è finita. A rendere tutto ancora più simbolico, è emerso che fu proprio Papa Francesco a conferire la Cresima ad Ángel Correa, ex calciatore del San Lorenzo e oggi campione del mondo con l’Argentina. Una figura paterna che ha accompagnato la vita spirituale e sportiva di tanti, anche a distanza.
Un amore che dura da una vita
Papa Francesco non ha mai nascosto il suo profondo affetto per il San Lorenzo, ereditato dal padre e coltivato fin da bambino, quando insieme andava a vedere “Los Cuervos” all’Estadio Gasómetro, prima che venisse demolito nel 1983. Le maglie del club esposte nei Musei Vaticani, i tanti omaggi ricevuti dalla squadra, le foto con la sciarpa rossoblù: testimonianze di un amore autentico, mai venuto meno, neppure dopo essere diventato il capo della Chiesa cattolica.
Il giorno della sua associazione al club, il 12 marzo 2008, il San Lorenzo era fresco vincitore del Torneo di Clausura, il Paese era guidato da Néstor Kirchner e Bergoglio ricopriva il ruolo di arcivescovo di Buenos Aires. Mancavano ancora cinque anni all’inizio del suo pontificato, e nessuno poteva immaginare che quel socio n. 88235 sarebbe diventato una delle figure più influenti del nostro tempo.
Nunca fue uno más y siempre fue uno de los nuestros. Cuervo de niño y de hombre… Cuervo como sacerdote y Cardenal… Cuervo también como Papa…
— San Lorenzo (@SanLorenzo) April 21, 2025
Siempre transmitió su pasión por el Ciclón: cuando iba al Viejo Gasómetro para ver al equipo del 46, cuando confirmaba a Angelito… pic.twitter.com/nVc8fWC9wi
Un numero, un simbolo
Infine, un ultimo dettaglio che ha acceso l’interesse degli argentini più superstiziosi: nella smorfia napoletana adattata in Sud America, il numero 88 rappresenta “Il Papa”. Un cerchio che si chiude, tra fede, sport e destino.
E forse, anche per chi non crede nelle coincidenze, questa storia è un piccolo segno che certe connessioni vanno ben oltre la logica. Perché Papa Francesco non è mai stato solo il Pontefice della gente. È stato anche, fino alla fine, un tifoso tra i tifosi.