Zlatan IbrahimovicZlatan Ibrahimovic

Zlatan Ibrahimović si racconta: “Dovevo essere più forte degli altri”

Ospite a This Is Me, Zlatan Ibrahimović, 44 anni, ha ripercorso i suoi esordi in Svezia, il Paese dove i suoi genitori si trasferirono prima della guerra. L’ex attaccante, oggi simbolo mondiale di resilienza e determinazione, ha parlato della fatica di emergere in un contesto difficile:

“Dovevo essere più forte degli altri per farmi vedere e avere un’opportunità. Se hai fiducia in te stesso, prima o poi la fortuna arriva. Ho fatto sacrifici, sono andato contro tutti. Oggi posso dire di aver aperto le porte alle seconde generazioni in Svezia”.


“Per sopravvivere ho rubato, ma non potevo tornare indietro”

In un momento di grande sincerità, Ibrahimović ha ricordato anche i compromessi e gli errori del passato.

“Per sopravvivere ho fatto tante cose, anche rubare. Non si fa, ma non potevo tornare indietro. Potevo solo andare avanti”,
ha ammesso, mostrando una vulnerabilità insolita per chi è sempre stato visto come un “guerriero”.

Il campione svedese ha spiegato di aver imparato a trasformare la rabbia in forza, e di aver usato il calcio come via d’uscita:

“Niente è gratis. Dalla vita ho capito che per arrivare devi lavorare. Sempre”.


Infanzia difficile e famiglia divisa

Parlando della sua famiglia, Ibrahimović ha ricordato le origini complicate:

“I miei amici erano divorziati, io abitavo con mio papà e andavo a mangiare da mia mamma. Non ero perfetto a scuola, pensavo solo a giocare a calcio. Ero convinto che sarei diventato un professionista”.

Parole che mostrano quanto il sogno del pallone sia stato la sua salvezza, fin da bambino nel quartiere di Rosengård a Malmö.


“Il Milan mi ha dato la felicità. Sarò milanista per sempre”

Zlatan ha poi parlato del momento più difficile della carriera: dire addio al calcio.

“Non è stato facile. Avevo paura, perché tutta la vita ho giocato a calcio. Poi ho accettato. L’ultimo giorno in campo, tutti piangevano: tutto è uscito dal cuore. Sarò milanista per sempre. La famiglia Berlusconi mi ha dato la felicità. Mi manca giocare, mi manca l’adrenalina del campo.”

Un amore, quello con il Milan, che per Zlatan resta “una parte di sé”.


“In casa mia non c’è una mia foto. Sono solo papà”

L’ex giocatore ha parlato anche della sua vita da padre, spiegando quanto cerchi di mantenere la normalità per i suoi due figli:

“I miei figli giocano a calcio, ma voglio che giochino per se stessi, non per me. In casa mia non c’è una foto di me: mia moglie dice ‘qui sei un papà e basta’.”

Un modo, racconta, per insegnare loro il rispetto, l’indipendenza e la semplicità, valori che lui stesso ha imparato vivendo la durezza della vita.


Siparietto in studio: Laura Pausini chiede un “bacino” a Ibra

Durante la puntata non è mancato un momento di leggerezza: Laura Pausini, ospite insieme alle sue amiche di sempre, ha coinvolto Ibra in un simpatico siparietto.
Entrano in studio Erica, Elisa, Cristina e Lorena – le “sincronette”, la band che la cantante aveva fondato da ragazza – e, scherzando, Pausini invita il campione a salutare le sue fan italiane.

“Vieni a dare un bacino alle mie amiche, è come dare un bacio a tutti i tuoi fan in Italia”,
ha detto la cantante tra le risate del pubblico.
Ibra, con il suo solito carisma, ha accettato con ironia, regalando un momento di spontaneità e simpatia.


Un campione che non smette di ispirare

Oggi Zlatan Ibrahimović non è più sul campo, ma continua a essere una figura di riferimento per generazioni di sportivi e non solo.
Dalle strade di Malmö ai palcoscenici internazionali, la sua storia resta la dimostrazione che nessuna origine definisce il destino, se si ha il coraggio di crederci fino in fondo.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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