Tilly NorwoodTilly Norwood

L’arrivo di Tilly Norwood

Non ha ancora recitato in un film, ma il suo nome è già sulla bocca di tutti. Si chiama Tilly Norwood ed è la prima attrice creata interamente con l’intelligenza artificiale, presentata durante un panel allo Zurich Summit, nell’ambito dello Zurich Film Festival.

Un personaggio virtuale, nato dall’idea della produttrice e attrice olandese Eline Van der Velden, che immagina per lei una carriera simile a quella di star come Scarlett Johansson o Natalie Portman.


Tra social e cinema

Tilly ha un profilo Instagram, un sito ufficiale e persino account su TikTok e YouTube. Online si presenta come un’aspirante attrice con base a Londra, fotografata in caffetterie o in set d’azione, proprio come una giovane interprete alle prime armi.

Durante il festival, si è già cimentata in una breve performance cinematografica, suscitando reazioni contrastanti: c’è chi la considera un’opera d’arte innovativa e chi, invece, la vede come un campanello d’allarme per il futuro degli attori in carne e ossa.


La protesta del sindacato attori

Non si è fatta attendere la replica del sindacato degli attori Sag-Aftra, che ha ribadito la sua posizione:
“La creatività deve rimanere umana. Siamo contrari alla sostituzione degli interpreti con entità sintetiche”.

Le polemiche sono state così forti da costringere Van der Velden a chiarire:
“Tilly non sostituisce gli esseri umani, è un’opera creativa, un nuovo pennello. Come l’animazione o la CGI, l’IA può aprire possibilità senza togliere nulla al live action”.


Un dibattito che divide

Il caso Tilly Norwood conferma come l’intelligenza artificiale stia rivoluzionando anche il mondo del cinema. Tra entusiasmo e timori, la discussione è aperta: sarà davvero una minaccia per gli attori oppure solo un nuovo strumento creativo al servizio delle storie?

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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