Jannik Sinner e Bruno VespaJannik Sinner e Bruno Vespa

Vespa attacca Sinner su X per la rinuncia alla Coppa Davis

Un post pubblicato da Bruno Vespa sul suo profilo X ha gettato ulteriore benzina sul focolaio di polemiche che si sono scatenate in queste ore nei confronti di Jannik Sinner, numero due del mondo e simbolo del tennis italiano moderno. Il giornalista e conduttore televisivo ha criticato duramente il tennista altoatesino per la sua scelta di non partecipare alle finali di Coppa Davis in programma a Bologna.

Il messaggio è arrivato diretto e polemico: “Perché un italiano dovrebbe tifare Sinner? Parla tedesco (giusto, è la sua lingua), risiede a Montecarlo, non gioca per la nazionale in Coppa Davis per prendersi una settimana di vacanza in più. Onore ad Alcaraz che scende in campo per la sua Spagna”. Parole che suonano come un attacco personale e non solo sportivo. Vespa accusa Sinner di mancanza di attaccamento alla maglia azzurra, sollevando un dibattito acceso sul concetto di patriottismo nello sport moderno.

La gaffe “Alvarez” e l’ironia esplosa online

Oltra alla durezza del contenuto, il post è diventato virale anche per un errore macroscopico. Nel testo originale, Vespa ha chiamato Carlos Alcaraz con il cognome “Alvarez”. Una svista che ha trasformato la polemica in materiale da satira sui social. Meme, battute e parodie hanno invaso X, Instagram e TikTok. Lo stesso Alcaraz non ha commentato pubblicamente, ma i social hanno fatto il resto.

Vespa ha poi corretto il post, riscrivendolo senza la gaffe, ma a quel punto l’ironia aveva già preso il sopravvento. In molti hanno fatto notare come una critica che pretendeva rigore e coerenza sia caduta in un autogol comunicativo evidente.

Perché Sinner ha rinunciato alla Coppa Davis, critiche anche per l’esibizione a Seul

Il nodo centrale rimane comunque la scelta di Sinner di saltare la Coppa Davis. Il motivo ufficiale comunicato dal suo staff è legato alla programmazione stagionale e alla necessità di recuperare energie dopo una stagione intensa e vissuta sempre ai massimi livelli. Sinner ha giocato oltre sessanta partite nel circuito ATP nell’ultimo anno, tra tornei Slam, Masters 1000 e ATP Finals.

La sua assenza in Davis è stata però interpretata male da una parte dell’opinione pubblica, soprattutto a causa dell’annuncio successivo della sua partecipazione a un match esibizione in Corea del Sud il 10 gennaio 2026, contro proprio Carlos Alcaraz. La notizia, diffusa dal quotidiano sudcoreano Chosun Daily e poi confermata dal tennista tramite i social, è stata considerata da molti un paradosso: niente Coppa Davis, ma sì a un’esibizione?

Onore ad Alcaraz”: ma è davvero un paragone corretto?

Nel suo attacco, Vespa richiama Carlos Alcaraz come esempio di attaccamento alla nazionale. In realtà, anche il campione spagnolo ha saltato in passato convocazioni della sua federazione per gestire il calendario personale. Il tennis è uno sport individuale e la Coppa Davis, pur essendo storica, è stata profondamente modificata nel formato, generando malcontento tra i tennisti professionisti.

Molti giocatori hanno criticato il calendario del tour che non lascia spazio al recupero fisico. Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic hanno negli anni centrato le priorità sulle competizioni individuali e sulla longevità della propria carriera. Sinner non è quindi un caso isolato.

I fuoriclasse italiani difendono Sinner

Di fronte all’attacco mediatico, alcuni grandi nomi dello sport italiano sono scesi in campo per difendere Sinner. Gustavo Thoeni, leggenda dello sci alpino, ha ricordato che il tennista “gioca tantissimo e vince. Non gli si può chiedere di più”. Armin Zöggeler, sei volte medagliato olimpico nello slittino, ha parlato di “professionista impeccabile da rispettare”. Tania Cagnotto, simbolo dei tuffi italiani, ha aggiunto: “Io non potrei mai criticare questa scelta. Probabilmente è studiata con il suo team per arrivare al massimo negli appuntamenti che contano. La sua carriera è lunga e deve preservarsi”.

La libertà del professionista contro il giudizio popolare

La domanda si ripete da anni: un atleta professionista ha il dovere morale di rappresentare il proprio Paese? La risposta divide. Da una parte chi chiede sacrificio, dall’altra chi difende la libertà individuale. Sinner non ha mancato di rispetto, non ha disertato la Coppa Davis per capriccio, ma ha preso una decisione tecnica di gestione atletica. Che possa piacere o no, appartiene al suo percorso di crescita.

La stoccata di Cazzullo

Bruno Vespa ha riacceso una discussione eterna, ma il suo giudizio appare più morale che sportivo. Anche Aldo Cazzullo non ha avuto parole tenere nel rispondere ad un lettore sul Corriere della Sera.

Sinner ha quasi sempre dimostrato che dell’Italia non gli importa molto più di nulla, e non soltanto portando la residenza fiscale a Montecarlo. Coppa Davis a parte, Sinner ha rifiutato l’invito di Mattarella al Quirinale (non vi sarà sfuggito che agli Internazionali d’Italia il presidente è andato a vedere la finale vinta dalla Paolini e non quella persa da Sinner; e quando ha trionfato a Wimbledon, non ha detto una parola)”. 

Anche il Codacons è intervenuto sul quaestio che sta infiammando il Bel Paese in queste ore. Dall’altra parte Sinner non ha mai mancato di rispetto al pubblico italiano. “Via le onorificenze”. Al contrario, è uno dei volti più puliti dello sport mondiale ed è amato per la sua serietà. Le polemiche di oggi saranno spazzate via dalle vittorie di domani. E poi l’Italtennis può vincere la Davis anche senza Sinner.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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