La Stories di Barbara d’Urso che ha acceso la polemica
Barbara d’Urso, 68 anni, è di nuovo al centro delle polemiche, questa volta per il suo percorso a Ballando con le stelle. La giurata Selvaggia Lucarelli ha acceso i riflettori sulla conduttrice nella sua newsletter Vale Tutto, definendo la sua esperienza televisiva una “demolizione psicologica” apparentemente insopportabile. Il punto di partenza è stato un post di D’Urso su Instagram, in cui accennava al peso dei giudizi della giuria: palette critiche, osservazioni su gesti e mimica, e un senso di pressione costante.
Lucarelli non ha esitato: la conduttrice, secondo lei, si è presentata come vittima, ma in realtà gode di privilegi unici e percepisce un compenso da centinaia di migliaia di euro.
Privilegi esclusivi e il cachet da capogiro
Oltre alla critica alla giuria, emerge un dato che ha fatto discutere: Barbara d’Urso riceverebbe un cachet da capogiro a fronte di una partecipazione di alto profilo al programma. Lucarelli sottolinea come nessun altro concorrente abbia goduto di benefici simili: trucco e parrucco personali esterni alla Rai, un camerino separato, una mega-casa durante la permanenza e una serie di comfort extra definiti “benefit a palate”.
Per la giurata, quindi, parlare di demolizione psicologica davanti a due palette di critica appare quasi paradossale: chiunque riceverebbe centinaia di migliaia di euro, dice Lucarelli, non potrebbe lamentarsi delle osservazioni della giuria. La sua analisi punta il dito contro un atteggiamento di vittimismo percepito, accentuato dalla notorietà e dai privilegi accumulati in decenni di carriera televisiva.
Tra social e realtà televisiva
D’Urso ha scelto di esternare il proprio disagio sui social, condividendo riflessioni e sensazioni che ha definito “umilianti”. Ma Lucarelli ricorda che nessuno ha obbligato la conduttrice a partecipare: conosceva fin dall’inizio le regole del gioco e le dinamiche del programma. “Se trovava umiliante mettersi le scarpe da ballo e farsi giudicare, poteva serenamente starsene a casa”, scrive la giurata, evidenziando come l’apparente sofferenza sui social non corrisponda alla realtà dei privilegi di cui D’Urso gode.
Il contrasto tra l’esperienza percepita e la condizione reale della conduttrice diventa il cuore della polemica: un vissuto di “demolizione psicologica” che appare in netto contrasto con i comfort, i benefici economici e la sicurezza professionale di una delle showgirl più note del panorama televisivo italiano.
Il riferimento a Mediaset e la fine di un’era
Lucarelli non si limita a criticare l’atteggiamento di D’Urso, ma ricorda anche la sua uscita da Mediaset. Secondo la giurata, la conduttrice avrebbe tentato di tenere in vita un certo tipo di televisione che ormai stava morendo, finendo per rimanere intrappolata in un mondo che ha progressivamente smesso di appartenerle. Un’analisi cruda, che smonta la narrativa di complotti o sabotaggi esterni e mette al centro la responsabilità personale nelle scelte professionali.
Vittimismo o realtà?
Il dibattito lanciato da Lucarelli mette in evidenza la dicotomia tra percezione e realtà: Barbara d’Urso si sente demolita psicologicamente, ma riceve un compenso e dei privilegi che nessun altro concorrente ha. Una situazione che fa discutere il pubblico e i fan del programma: la linea sottile tra diritto a esprimere il proprio disagio e consapevolezza dei propri vantaggi professionali diventa centrale.
In un mondo in cui l’immagine pubblica è spesso più potente della realtà, la vicenda di Barbara d’Urso a Ballando con le stelle mette in scena una vera e propria guerra tra percezioni, privilegi e responsabilità personali.

